Il cippato: la natura come nostra alleata

Il cippato è già stato il tema di un nostro corso quando (arghhh) si potevano ancora fare corsi di giardinaggio, ci torniamo volentieri per tutti i neofiti!

Ne avete mai sentito parlare? Usato nella pratica della pacciamatura, è un prodotto che si ottiene sminuzzando ramaglie in scaglie di diverse dimensioni e che viene usato per coprire il terreno con funzione di concime, questa volta non per le piante, ma per il suolo stesso. Si ottiene con appositi macchinari anche per uso domestico o, per piccole quantità, manualmente armandosi di un po’ di pazienza.

Quali sono i vantaggi? Il legno è materia organica e sparso a terra si degrada favorendo la creazione di humus stabile in grado di migliorare la struttura del terreno e trattenere l’umidità a lungo.

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Nel giro di qualche mese verrà intensificata l’attività di funghi xilofagi, innescando un ciclo di reazioni il cui risultato visibile è un terreno più umido, soffice e dal colore scuro dato dalla materia organica in più. 

Tra l’altro noterete anche una diminuzione delle “malerbe” che non avranno più luce a disposizione e di cui l’innalzamento delle temperature avrà inibito i semi. Verrà limitato drasticamente l’apporto idrico nel vostro orto o giardino e limitate le lavorazioni del suolo.

Lo potete utilizzare nelle aiuole, nei contenitori, per i cassoni dell’orto…

E’ forse uno dei più grandi alleati nella creazione di un giardino senz’acqua, ovviamente dopo la scelta della pianta giusta al posto giusto!

Consigli per l’applicazione:

1. Spargete il cippato a mano o con un rastrello per uno spessore di 5cm, uniformemente intorno a piante sia ornamentali che da frutto, vasi, fioriere o nell’orto, lasciando dello spazio intorno al tronco per non soffocare la pianta.

2. Il momento consigliato è sicuramente l’inverno, quando le temperature si abbassano e l’attivazione del processo di compostaggio è più favorevole. Applicatelo su terreno pulito e leggermente lavorato superficialmente. Noi comunque lo utilizziamo tutto l’anno!

3. Se preferite effettuare l’operazione in primavera-estate, magari subito dopo aver terminato l’allestimento di una vostra piccola aiuola, a noi è sicuramente capitato, utilizzatelo come pacciamante su terreno non lavorato e precedentemente bagnato. In autunno con una forca, portate il materiale nel sottosuolo ad una profondità di circa 10 cm.

4. Se lo utilizzate per l’orto o per aiuole in consociazione consigliamo di coltivare per i primi mesi leguminose (fagioli, piselli, soia, lenticchie, per intenderci) o altre piante che non necessitano di azoto, perché l’azoto presente nel terreno sarà inizialmente meno disponibile.

5. Potete poi coltivare quello che desiderate purché abbiate l’accortezza di effettuare lavorazioni poco profonde perché il legno rimanga in superficie.

6. In linea di massima ripetete il trattamento ogni due anni, dimezzando la quantità, o secondo il bisogno e il legno ancora residuo.

Se preferite un giardino naturale, questo è sicuramente un prezioso consiglio da applicare fin da subito!