Infestanti: se non puoi batterle, unisciti a loro!

Tradizionalmente si definisce infestante una qualunque specie erbacea diversa dalla coltura in atto. L’obiettivo di tutti è  sempre quello di arrivare alla loro completa eliminazione, trascurando però, il loro ruolo importante nell’aumentare la biodiversità all’interno dell’agroecosistema.

Per effettuare scelte consapevoli dovremmo impegnarci a studiarle e conoscerne l’ecologia, basti pensare che molte di loro, pioniere, ci informano sulle caratteristiche del suolo, diventando così fondamentali indicatrici, di cui non dovremmo fare a meno!

Non è bene quindi distruggerle indiscriminatamente, ma gestirle correttamente!

Ecco alcune indicazioni:

1. fate sì che la coltura in atto sia ben insediata e in grado di non soccombere alla competizione con le malerbe. Mi raccomando, che copra bene il terreno a disposizione: preferite il trapianto della specie rispetto alla semina, una volta coperta la fila infatti le plantule di erbacce germineranno con maggiore difficoltà.

2.accelerate la germinazione dei semi utilizzando alcuni accorgimenti agronomici quali il bagno dei semi, buone irrigazioni e copertura con tessuto non tessuto che hanno un effetto positivo sul controllo delle erbe spontanee.

3. accettate la presenza di una percentuale di erbe infestanti e tenete a mente il concetto di soglia del danno, al di sotto della quale la coltura non riporterà danni essendo prevalente e non necessiterà di intervento esterno. Questa varia in funzione alla specie.

4. mettete in pratica delle rotazioni colturali, evitando di coltivare sempre la stessa specie e alternando le colture sfruttatrici (cereali) a quelle miglioratrici (leguminose). Il terreno così non verrà depauperato di sostanza organica e le infestanti si trovano costrette a competere con più specie.

5. sapevate che le infestanti rappresentano un rifugio per insetti utili e un’ “alternativa alimentare” per gli insetti nocivi? Contengono i fenomeni erosivi del terreno, ne migliorano la struttura, sottraggono alcuni nutrienti dalla lisciviazione e, se leguminose, contribuiscono all’arricchimento del suolo con l’azotofissazione.

6. considerate che molte posso avere scopi alimentari (tarassaco, luppolo, cardo mariano, papavero, ortica). Molti appassionati hanno scoperto che vari ortaggi selvatici spesso hanno un aroma più intenso e sono quindi preziosi ingredienti.

7. oggi sono sempre più apprezzate anche dal punto di vista estetico e nella progettazione vengono sfruttate per realizzare giardini naturali ed etici. Fra i sostenitori dell’inserimento delle malerbe al fianco delle colture tradizionali, ci sono noti progettisti quali Richard Hansen e Piet Oudolf.

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Se vi appassiona il tema vi consiglio di seguire @silviamaria_erborista che si occupa di fotoalimurgia e organizza delle bellissime scampagnate in montagna per conoscere meglio le erbe che ci circondano e spiegarci come mangiarle e farne un uso terapeutico.

Provate a tenere mente alcuni di questi consigli anche nei vostri giardini e orti! Aggiornateci su come procede la “nuova alleanza” con le “infestanti” .