Riconosciamo i danni da freddo sulle piante

Oggi affrontiamo il tema delle fisiopatie, ovvero degli stress delle piante legati ad un ambiente sfavorevole. Questi sono dovuti ad un drastico abbassamento delle temperature che può portare alterazioni dei livelli di linfa e danni irrimediabili.

Si presentano quando il limite termico sopportabile viene superato: è importante sapere che non esiste una temperatura minima che valga per tutte le piante, alcune resistono senza problemi a temperature sotto lo zero mentre altre non sopportano meno di 10 gradi sopra lo zero.

Conoscere le esigenze termiche quindi è fondamentale per attivarsi all’eventuale ricovero affinché possano superare l’inverno.

ecco alcuni sintomi da freddo che possiamo riconoscere…

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  1. il danno più grave è provocato da temperature miti… mi spiego: gelo e freddo nei limiti di ogni pianta sono fondamentali, e se le temperature a dicembre o febbraio sono sopra le medie stagionali è facile che la pianta vada in fase vegetativa emettendo le gemme e rendendosi più vulnerabile ad eventuali gelate tardive con danni enormi per foglie e frutti e proliferazione di fitofagi e parassiti.
  2. Il freddo e il gelo causano il congelamento delle sostanze liquide contenute nelle cellule; questi liquidi si gonfiano e rompono la parete delle cellule e quando le temperature si rialzeranno noteremo i tessuti molli, flaccidi, senza turgore che nel giro di poco seccheranno.
  3. Se si aggiunge l’azione del vento in momenti straordinariamente freddi, le foglie ghiacceranno e presenteranno sintomi simili a quelli dello stress idrico, secchezza e accartocciamento.
  1. la neve di per sé non è tanto nociva come si penserebbe, funge anzi da isolante mantenendo le temperature costanti sotto la coltre e proteggendo dal freddo intenso. I danni maggiori li crea la sua azione meccanica: con il suo peso può piegare e spezzare i rami; il consiglio è di scuotere le piante quando la neve è eccessiva.
  2. In linea generale le conifere alpine sono le più resistenti, mentre i sempreverdi a foglia larga patiscono molto il freddo, mentre quelli a massa fogliare ridotta lo tollerano meglio.
  3. Attenzione alle potature: i soggetti potati da meno di un mese conserveranno un leggero movimento della linfa, deleterio in caso di gelo.
  4. Infine è bene sapere che gli esemplari adulti sono più robusti di quelli giovani perché contengono meno acqua

Nel prossimo articolo vi diamo qualche consiglio per il ricovero delle piante durante la stagione invernale!